E' una possibilità in più per chi vuole scoprire un volto dimenticato forse, ma importante della cultura contadina della zona. Lasciato dunque il centro storico, il visitatore può dirigersi in direzione di Torino lungo il viale storico di via Roma. Da sempre splendido biglietto da visita al paese, è stato di recente completamente risistemato ed abbellito e continua a salutare i visitatori del Duemila con i suoi platani secolari, fioriere, aiuole e lampioni che ricreano l'atmosfera dei tempi andati.
Lungo il viale si può visitare la cappella di San Rocco, la prima delle tre chiese campestri esistenti nel centro del paese, restaurata nel 2003. In essa, oltre alla facciata (di scuola guariniana?), si possono ammirare pregevoli stucchi e la statua lignea di San Rocco. In fondo al viale, si incontra la cappella dell'Annunziata, la quale segnava fino agli anni '50 il "limite" del paese verso Torino. In essa si possono ammirare un quadro della Madonna dell'Annunziata (1858) di autore ignoto e un bell'affresco forse del '600, raffigurante San Giovanni Evangelista, recuperato con tutto l'edificio nel 2004. Di fianco a San Rocco, una breve salita e si è alla Ceretta, sede di un piccolo ma splendido gioiello della pietà popolare: la cappella della Madonna della Neve, restaurata nel '98. La chiesa, dalle linee semplicissime, contiene due "Madonne con Angeli" interessanti: un affresco di autore e secolo ignoti ed una "copia" molto interessante di Fedele Finati di Alba (1917).
Anche le frazioni sono una ricchezza da scoprire. Nelle "fini inferiori" (la parte bassa del paese) si trovano infatti altre testimonianze importanti della religiosità contadina.
Dopo la cappella della Trinità, nella località omonima, ed il pilone di san Bernardo, sempre alla Trinità, unico esempio in paese di pilone a forma triangolare, il viaggio può continuare a VALLE ROSSI (a 3 km. dal capoluogo, in direzione di Bra). Il piccolo centro, ancora prevalentemente rurale, ha un "gioiello" preziosissimo da scoprire.
Nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria è contenuto infatti un capolavoro dell'arte piemontese: la "PIETA'" di Martino SPANZOTTI (c.a. 1456-1528), il "pezzo" più noto e prezioso di cui Sommariva Perno può menare vanto e che fino ai primi anni '60 era custodito nel Santuario di Tavoletto presso il quale, provenendo dalla Trinità, è d'obbligo una sosta.
I lavori per il suo recupero completo sono terminati ed il Santuario di Tavoletto, con le sue linee sobrie e severe, ha ripreso completamente il fascino ed il mistero di luogo di profonda religiosità che ha sempre avuto nei secoli.
A SAN GIUSEPPE (a 3 km. dal concentrico, in direzione di Alba) si può visitare la Chiesa Parrocchiale (probabile secolo XVIII), le cui pregevoli bellezze artistiche interne, colpevolmente nascoste qualche decennio fa, sono state riportate alla primitivo splendore con opere di restauro completo nel corso del 2001. Dal piazzale della chiesa e del vicino Ristorante Fiordifragola il visitatore può scoprire il fascino delle colline del Roero che fanno da corona alla piccola frazione e non possono sfuggirgli il semplice e decoroso pilone della Valle o la piccola chiesetta campestre dedicata alla Madonna Assunta, che domina l'alta collina dei Moi. Lasciata la frazione San Giuseppe, lungo la Provinciale che conduce al capoluogo si incontrano ancora il pilone dei Galli, la chiesa di località Re, dedicata alla Madonna del Carmine, ed infine la bella chiesetta di località Cunoni, intitolata alla Madonna del Buon Consiglio. L'edificio, ristrutturato di recente, e luogo di profonda devozione, contiene numerosi ex voto, testimonianze semplici ed immediate di una religiosità forse ingenua, ma che ha permeato e aiutato a vivere generazioni di gente contadina su queste colline non sempre amiche.